AIDS: S. SEDE, NO A PRESERVATIVI. CRITICHE DALL'EUROPA

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83pico@live.it
00mercoledì 18 marzo 2009 20:29
PARIGI - E' stato il rintocco della campana del Quai d'Orsay, a metà giornata, a dare il tono dell'ufficialità a un coro spontaneo ma unisono: la Francia è "preoccupatissima" per l'attacco del papa all'uso del preservativo in funzione anti-aids. Si sono unite subito dopo le voci della Germania, del Belgio, delle Ong inglesi e della Commissione europea e, in serata, anche della Spagna che alle parole ha aggiunto anche i fatti annunciando l'invio in Africa di un milione di preservativi. Tutte voci di dura e unanime critica.

Politica francese assolutamente bipartisan, mondo scientifico e associativo indignato, a volte in modo feroce. Persino dalla stessa Chiesa francese è emerso imbarazzo, mentre Le Monde ha dedicato un editoriale e una devastante vignetta di Plantu alle frasi definite "irresponsabili" di Benedetto XVI. "La Francia esprime una preoccupazione molto viva" per le frasi del papa, che rischiano di "mettere in pericolo le politiche di sanità pubblica e gli imperativi di protezione della vita umana", ha detto Eric Chevallier, portavoce del Quai d'Orsay. "Profondamente indignato" si è detto il professor Michel Kazatchkine, direttore esecutivo del Fondo mondiale per la lotta all'Aids che chiede al papa di "ritirare le sue affermazioni in modo chiaro" perché sono "inaccettabili". Dura anche la Germania, preoccupata di un affievolimento dell'attenzione generale ai rischi della malattia: i preservativi hanno un ruolo "decisivo" nella lotta all'Aids - hanno affermato due ministre del governo tedesco, Ulla Schmidt (Sanità) e Heidemarie Wieczorek-Zeul (Sviluppo), per le quali "ogni altro strumento sarebbe irresponsabile". Oltre al gesto concreto di inviare un milione di preservativi in Africa, dalla Spagna si è levata la voce critica del segretario generale della sanità, José Martinez Olmos, che ha invitato Benedetto XVI a fare una "mea culpa" e a rettificare le parole di ieri. Il più alto funzionario della sanità in Spagna si è anche detto convinto che il Papa è "molto mal consigliato". La collega belga della Sanita, Laurette Onkelinx, ha espresso "sorpresa" e "costernazione" per le parole del Papa, che potrebbero "pregiudicare anni di prevenzione e sensibilizzazione mettendo a rischio molte vite umane".

Dopo le critiche di diverse ong britanniche, fra le quali la religiosa Christian Aid ("le parole del papa rischiano di seminare confusione in Africa"), è arrivato anche il commento della Commissione europea: "il preservativo - ha detto il portavoce del Commissario Ue agli aiuti umanitari, Louis Michel -é uno degli elementi essenziali nella lotta contro l'Aids e la Commissione Ue ne sostiene la diffusione e l'uso corretto". In Francia, le dichiarazioni sono arrivate poi a valanga per tutta la giornata. Un "costernato" partito socialista condanna frasi dettate dall'"ignoranza" della situazione, a destra gli fa eco l'ex primo ministro Alain Juppé: "questo papa comincia a diventare un problema vero", "vive una situazione di totale autismo". Daniel Cohn-Bendit, leader sessantottino e oggi eurodeputato Verde va oltre: "é quasi un omicidio premeditato, adesso ne abbiamo abbastanza di questo papa".

Il mondo scientifico non è da meno: "catastrofe" è la parola usata dal direttore dell'Agenzia nazionale delle ricerche sull'Aids, Jean-Francois Delfraissy, mentre per Medecins du Monde sono "sono anni di lavoro che vengono rimessi in discussione e soprattutto milioni di persone che saranno contaminate a causa di queste dichiarazioni". "Dovunque, in Africa, lavoriamo con religiosi e religiose, che sanno bene che il preservativo è l'unico strumento di prevenzione", protesta Sidaction, associazione anti-aids che opera sul campo. La Chiesa di Francia, imbarazzata, prova con monsignor Jean-Michel Di Falco, vescovo di Gap, a disinnescare le tensioni: "se non si riesce a vivere la situazione ideale proposta ai cristiani dalla prima parte dell'intervento del papa di ieri (l'astinenza, ndr), alla fine non si deve essere né criminali né suicidi. E quindi, si deve utilizzare il preservativo".




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