Sono “motivazioni di natura esclusivamente pastorale” alla base della mancata autorizzazione vescovile allo spettacolo di Dario Fo nella Piazza inferiore della Basilica di S. Francesco in Assisi. Lo precisa in una nota il vicario episcopale per la cultura della diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, mons. Vittorio Peri, contestando commenti in proposito che avrebbero “travisato la verità”. “Nel nostro indirizzo pastorale – ha scritto il vescovo nella lettera al sindaco di Assisi – stiamo facendo lo sforzo di rileggere il Santo di Assisi nella sua specificità religiosa, riconducendolo alla sua scelta di Cristo e della comunione ecclesiale. Altre letture, di tipo più culturale e problematico, sono possibili, ma in altri contesti appropriati al loro livello”. “Alla luce di tale indirizzo – aggiunge il vicario – si comprende la perplessità derivata al vescovo e ai suoi collaboratori in seguito all’attento esame del monologo scritto dall’attore”. “Il rischio – precisa mons. Peri – di vedere la figura di Francesco presentata, in un luogo religiosamente così significativo come la Piazza inferiore della Basilica a lui dedicata, in modo quantomeno inadeguato non poteva essere corso”, prevedendo “lo sconcerto di tanti devoti, e forse anche di ammiratori e studiosi di Francesco”. “Ad Assisi – conclude – non mancavano altri luoghi per una simile rappresentazione”.
