Mancano professori di religione, il Ministero dell'Istruzione fatica a trovarli

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83pico@live.it
00mercoledì 12 novembre 2008 18:46
AAA cercasi insegnanti di religione da assumere. Sembra uno scherzo ma è assolutamente vero. Il ministero della Pubblica istruzione ha emanato il decreto per il reclutamento di 3.060 docenti di religione, ma fa fatica a trovarli. In alcune regioni le graduatorie del primo e ultimo concorso bandito dal governo Berlusconi sono esaurite e per la terza tranche di immissioni in ruolo viale Trastevere sta penando non poco per assegnare le cattedre. Situazione che, se raffrontata a quella degli altri precari della scuola, appare paradossale. In un Paese come il nostro dove il precariato, specie fra i giovani e in tutti i settori, sta sostituendo anno dopo anno il cosiddetto posto fisso si fa fatica a trovare insegnanti di religione con le carte in regola, da assumere. Si profila un nuovo concorso? Vedremo.

Le regioni in crisi di vocazioni sono soprattutto la Lombardia, dove a fronte di un'ampia disponibilità (357 posti vacanti) all'elementare e materna è possibile assumere appena 12 insegnanti, il Veneto e l'Emilia Romagna dove, sempre nei primi gradi dell'istruzione, sarà possibile assegnare solo sette cattedre. Situazione critica anche in Liguria e nelle Marche mentre in quasi tutte le altre regioni i posti liberi sono stati coperti al 100 per cento.

La carenza di prof di religione abilitati e in possesso del lasciapassare della Curia emerge dalla stessa circolare che accompagna il decreto. "Poiché in alcune regioni - spiegano dal ministero - è risultata esaurita la graduatoria di uno dei due concorsi oppure si è verificato che nella graduatoria stessa figurano ancora in attesa di nomina un numero di candidati insufficiente a coprire completamente il contingente risultante dalla ripartizione il numero di posti di risulta è stato destinato alla graduatoria dell'altro concorso". E siccome "in alcune delle regioni in questione, anche la graduatoria dell'altro concorso è risultata insufficiente a coprire il contingente matematicamente assegnabile alla regione, i posti che non è stato possibile conferire alle regioni per esaurimento di aspiranti a nomina inclusi nelle graduatorie, sono stati ripartiti tra le altre regioni". Una situazione che neppure i più ottimisti avrebbero potuto prevedere. Insomma quasi tutti gli aspiranti insegnanti di religione reclutati dai vescovi delle varie diocesi si sono sistemati.

Gli 'altri prof', quelli che dopo anni di precariato si trovano in questi giorni a inseguire il sogno della cattedra fissa, sono migliaia in ogni regione. Secondo una prima stima ministeriale, nelle Graduatorie ad esaurimento volute dal governo Prodi per eliminare il precariato della scuola si contano oltre 382 mila iscritti. E considerando che una minima parte è già di ruolo sono almeno 300 mila i precari 'veri'. Per loro la speranza è costituita dal piano triennale di 150 mila assunzioni varato dal ministro Giuseppe Fioroni, con i primi 50 mila che partiranno dal prossimo primo settembre. I nuovi inserimenti nelle liste dei precari sono circa 100 mila, la maggior parte proveniente dalle Scuole di specializzazione per l'insegnamento secondario (Ssis) e dalle facoltà di Scienza della Formazione primaria. Se i numeri saranno confermati, al termine del blocco di assunzioni 150 mila giovani, regolarmente abilitati all'insegnamento o specializzati, resteranno precari. Situazione quasi sconosciuta fra gli insegnanti di religione. Alla media e al superiore i posti disponibili (1.650 in totale) saranno quasi tutti coperti da altrettanti (1.557 assunzioni) docenti.

I due diversi concorsi (per l'elementare e materna e per la scuola media e superiore) furono banditi nel 2004. Con l'ultimo blocco di assunzioni in tre anni sono stati reclutati più di 15 mila prof di Religione.




83pico@live.it
00mercoledì 12 novembre 2008 18:49
Secondo me il problema deriva dall'avversione di alcuni italiani nei confronti della conoscenza della religione. Questo oscurantismo ignorantista ha portato a togliere il voto di religione dai voti che fanno media. Il tutto a danno degli studenti che studiano, durante le ore di religione, privilegiando gli studenti nullafacenti che non fanno religione preferendo farsi una passeggiata tra i corridoi della scuola.
Questa italietta è arretrata nei confronti del resto dell'Europa, dove l'insegnamento della religione è una delle materie cardine dell'istruzione scolastica.
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