Storia di un cristiano. Le prove.

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83pico@live.it
00domenica 16 novembre 2008 02:58
Questa è la storia della vita di un cristiano che conosco, il quale mi ha edificato spiritualmente.



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Alla nascita, fu in pericolo di vita a causa dell'etere che avevano dato a sua madre , che li aveva intossicati tutti e due. Fu un parto molto difficile a causa del fatto che , il fratello in questione era di notevole peso (4,5 kg) ed era messo "per traverso" con il cordone ombelicale attorcigliato al collo, che lo strozzava. Per farlo uscire, i medici di allora, dovettero praticare un taglio cesario con 240 (duecentoquaranta) punti di sutura.
La sofferenza prenatale e l'etere causarono al fratello una ferita aperta nella trachea, di diversi cm. Cosa che, da bambino, e fino all'età di nove anni, lo faceva ammalare con febbri anche a 42, non appena usciva qualche minuto all'aria aperta. La sua infanzia è trascorsa tra iniezioni, visite a svariati studi medici, esami del sangue e cure a base di aereosol, con poche, poche uscite all'aria aperta.

Ma è dall'anno in cui cominciò a conoscere il Signore, in poi, che parleremo , sperando che le prove subite dal fratello, ci fortichino ad andare avanti nel seguire LUI, Gesù Cristo, tenendo a mente che : "dobbiamo entrare nel regno di Dio attraverso molte tribolazioni." (Atti 14:22)
83pico@live.it
00domenica 16 novembre 2008 02:59
All'età di 9 anni, il fratello fu operato e tale operazioni gli ridette la salute, tanto che, durante l'estate, finita la scuola, iniziò prematuramente a lavorare .

La gioventù fu normale, come quella di tutti i ragazzi.

Una volta adulto, iniziò a sentire un certo interesse, più che altro dettato da curiosità, della Bibbia, e di Dio. Saltuariamente la leggeva, ma i suoi interessi primari erano da tutt'altra parte.

Aveva però, sempre dentro di sè, un "certo non so chè" che di quando in quando gli faceva rivolgere i propri pensieri al Cielo.

Fu in occasione di una per lui grave ed inattesa perdita ,che , inspiegabilmente anche per lui stesso, volse il proprio pensiero in maniera forte al Signore.
In occasione della perdita suddetta, senza aver mai letto il libro di Giobbe, disse a sè stesso, pur con le lacrime agli occhi, e la morte nel cuore : "Il Signore ha dato, il Signore ha tolto. Sia fatta la Sua volontà".

Erano tuttavia , per lui, tempi di catastrofe, molto duri, perchè il fratello, con una famiglia alle spalle, con la perdita non aveva più lavoro, ed era pieno di debiti che senza un entrata difficilmente sarebbero stati pagati.

Iniziò a vagare per le strade senza dire niente alla famiglia, deciso a rimanere zitto finchè, almeno, non avesse un lavoro da mostrare loro. Entrò in ogni negozio; in ogni porta di officina; in ogni posto possibile dove avrebbero potuto assumerlo, pregando mentre camminava e piangeva, lui, che nemmeno sapeva pregare, cercando una mano pietosa che gli avesse dato un occupazione da poter almeno dare da mangiare alla famiglia , e pagare l'affitto di casa.

Trovò lavori umili, quasi sempre malpagati, lui, che nel suo lavoro che ora non c'era più, era stato "qualcuno".

Il Signore aveva iniziato la disciplina , preparando il Suo futuro servo.


...continua, se lo volete...
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00domenica 16 novembre 2008 02:59
Il primo lavoro che trovò, fu nel campo delle pulizie . Bella differenza da prima ad ora, ma così poteva almeno garantire un pasto alla sua famiglia.
Le giornate passavano tra telefonate delle banche, (a cui non interessava niente se il mondo gli era crollato addosso all'improvviso e ingiustamente) , ed il suo tentativo di tirare su di morale i familiari, dicendo che la vita, anche dopo una grande batosta, non finiva lì e che ce l'avrebbero fatta a rialzare la testa. Anche se , nella sua anima, sentiva morta una parte di sè, nell'esteriore doveva apparire positivo, perchè chi gli stava intorno non cedesse.


Così la vita continuava, e un giorno trovò un nuovo lavoro in una cooperativa. Un lavoro di guardianaggio ad un ponte mobile .

Passava le sue giornate o serate , a seconda dei turni, in un casottino in compagnia della sua copia della Bibbia che cominciò a leggere e studiare sempre di più. Fu in quel luogo che conobbe un vecchio, senza voce perchè operato alla gola anni prima, che componeva poesie e faceva disegni. Giuseppe da Gaeta. Uomo ignorante della Scrittura, ma con un amore per Dio che poche volte, il fratello, ha visto in altri. Quel vecchio, con occhi pieni d'amore e sognanti, che spesso alzava al cielo , scriveva per lui poesie che inevitabilmente vedevano il Creatore al loro interno e altrettanto inevitabilmente, accanto alla firma finale si trovava la scritta : "fate del bene ai poveri, se potete".

Il vecchio, poggiando una macchinetta a pile alla gola, tentava di dire qualcosa al fratello, e le poche parole che si sforzava di dire erano sempre : "Dio è buono, non ci abbandona mai, la Sua provvidenza c'è sempre per chi Gli si affida".
Quell'uomo ora non c'è più, ma il fratello conserva quache poesia gelosamente , e molte volte lo pensa, portandolo nel cuore.


Quasi a conferma delle parole del vecchio, il fratello, che non aveva più un auto e andava al lavoro in bicicletta, pur nell'indigenza, sperimentava per le prime volte l'Amore e la Provvidenza di Dio. Tante, innumerevoli volte accadeva che pioveva a dirotto, ma nell'attimo che usciva di casa , per andare al lavoro, di colpo smetteva, per riprendere nel momento esatto in cui lui entrava nel suo "casottino", e così all'uscita del lavoro per rientrare a casa.

Nel suo piccolo casottino , aveva solo un tavolo , una sedia e un fornelletto da campeggio per scaldarsi il pranzo, o la cena . Ma a volte del cibo non ce n'era ed il fratello aveva davanti a sè, non altro che una o due fette di pane e qualche oliva, e mezzo bicchiere di vino.

Sedeva davanti ad un piatto di plastica con accanto la sua copia della Bibbia che iniziava ad avere le pagine consunte dall'uso. Il pasto era misero all'apparenza, fosse stato visto da altri, ma il più prezioso diventava invece per lui, perchè iniziava ad accorgersi che accanto a lui, sedeva il Signore.
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00domenica 16 novembre 2008 03:00
Erano passati ormai due anni da quando era sorta l'alba del giorno che aveva messo la parola "Fine" ai suoi sogni .

Due anni duri, in cui al figlio, ancora piccolo, più volte aveva dovuto dire la parola "no". Dire di no sempre, davanti alle vetrine illuminate e piene di giochi , ad un figlio che non può ancora capire, è molto duro e ti ammazza l'anima, ma quel bambino , a detta del fratello, era sempre contento lo stesso, sentendosi , forse, molto amato. Il padre gli parlava spesso di Gesù e carezzandone la piccola testolina, lo benediceva, anche se il bimbo, data la sua piccola età, non capiva.

La famiglia abitava in una casa vecchia ma carina ,che aveva affittato anni prima, quando ancora potevano pagare senza problemi un affitto. Unica cosa negativa che aveva quella casa, era quella che era situata in una strada che allagava molto quando pioveva , al punto che l'acqua entrava in tutta la casa.
Un tempo, ogni volta che accadeva questo, il fratello andava su tutte le furie, ma ora (e spesso passava le sue notti in ginocchio con uno straccio in mano con cui cercava di non fare entrare l'acqua mentre il resto della famiglia dormiva), mentre inginocchiato e infreddolito e bagnato passava la notte dalle interminabili ore piovose, con un campanile nelle vicinanze che le scandiva una per una , non urlava più, ma chiedeva a Dio di dargli le forze per arrivare a mattina (di solito la mattina cessava la pioggia) e Lo pregava di far dormire in pace i suoi.

Il carattere del fratello pian piano cambiava senza che lui se ne accorgesse , mentre le pagine della Bibbia diventavano sempre più logore e la copertina veniva ri incollata una prima volta; la prima di tante.

Quando era al lavoro, spesso saliva sul ponte a cui era guardiano e guardava il cielo pensando a Dio. Fu lì, sul ponte, che ebbe la sua prima visione .

Come d'incanto apparve in cielo la figura luccicante di una città tutta d'oro . A luccicare erano più che altro le due colonne, una a destra, l'altra a sinistra, che sorreggevano un grande Tempio d'oro . La visione durò per molto (o almeno sembrò al fratello) ed anni dopo un servo di Dio gli disse che le due colonne di solito rappresentano la Chiesa di Lui, che è fondata sugli Apostoli e Profeti (le colonne, appunto) , ed aggiunse : "un giorno saprai cosa voleva dire quella visione per te".

Il fratello si innamorava sempre più del Signore , nonostante tutte le rinunce materiali a cui era sottoposto ed a cui doveva sottoporre ( ed era quello che più gli pesava) la famiglia, ed il suo "casottino", dove lavorava diventava per lui ogni giorno più caro, per il fatto che durante le sue sei ore di turno lavorativo, ogni giorno, feste comprese, poteva leggere e studiare la Parola di Dio.

Sembrava strano anche a lui, ma le sere in cui non aveva nemmeno un pò di cibo con se per cenare (ma non se ne lamentava ormai) arrivava, SEMPRE, un uomo che aveva lì vicino un ristorante con dueo tre portate di delizioso cibo appena fatto. Il fratello, anche se sapeva che davanti a sè aveva sempre un sacco di debiti, cominciò a non avere più ansia perchè vedeva (per Grazia) in ogni più piccola cosa, Dio in azione.

Fu lì, in quella piccola stanzetta fatta di muro e vetri, che condusse a Cristo un giovane ragazzo che aveva conosciuto .
E fu sempre lì, nella stanzetta, una sera, da solo, mentre stava pregando ,che il Signore gli concesse il glorioso Battesimo con lo Spirito Santo e con Fuoco .
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00domenica 16 novembre 2008 03:00
Dopo il Battesimo con Lo Spirito Santo, il fratello non era in sè . Non poteva pensare che lo stesso Spirito che era stato dentro l'Uomo Gesù Cristo, e in Pietro, Giovanni, in Paolo, e molti altri, fosse anche dentro di lui.
Questo pensiero che lo distaccava dal mondo fu il pensiero principale per molti mesi.
La sera si addormentava pensando di essere con Gesù sul lago di Tiberiade , in Nazaret, in Samaria. E al mattino , LUi era sempre il primo pensiero, così come lo è da anni. Lo vedeva con gli occhi dell'immaginazione mentre discorreva sul monte ; cercava di udirne il tono della voce e di comprendere in che modo, Lui, toccava , con il tocco della pietà, un malato.

Niente lo interessava più, fuorchè Cristo , e cominciò a "vedere" , nel suo spirito, in modo diverso anche tutto quello che gli accadeva .

Se prima aveva accettato con rassegnazione la perdita del suo lavoro, ora benediceva Dio perchè aveva compreso, guardandosi attorno, che tutti i suoi colleghi, forse a causa del tipo di lavoro svolto, avevano perso le loro famiglie. Cosicchè, anche se umanamente parlando avesse dato uno sguardo alla sua vita materiale e avesse visto un muro inscalabile di debiti e pericoli su pericoli, non poteva fare a meno di ringraziare Dio per quello che gli era successo.

Iniziava a capire che un giorno, in fondo, tutti moriremo e che i beni terreni a quel punto non varranno nulla.

Anche se il fratello viveva con la mente e con il cuore, più in Cielo che in terra, molto spesso però, qualche fatto materiale lo riportava alla cruda realtà.

La cooperativa dove lavorava iniziò a navigare in brutte acque e si aggiunse al fatto della già bassa paga (circa 800.000 lire al mese con un affitto di 500.000), anche quello che non veniva più dato uno stipendio mensile, ma piccoli acconti, ogni tanto. In quel modo non poteva, anche se lo avesse voluto, farcela.
Provò a cambiare lavoro, e da guardiano di un ponte mobile andò a lavorare in un oleificio, facendo più ore giornaliere.

Nel frattempo, sua moglie rimase incinta del secondo figlio e si affacciò il problema che nella casa dove abitavano, non c'era materialmente il posto per un nuovo arrivato.
Dio provvide subito e nel giro di pochissimo tempo, la famiglia trovò un altra casa con una cameretta, dove i due bambini avrebbero potuto stare.

Nel frattempo la cooperativa dove lavorava andò sempre in peggio e letteralmente scarseggiava il già poco cibo che la famiglia del fratello aveva a disposizione.
Il pensiero era per il primo figlio ancora piccolo. Ma il Signore dette un rimedio anche per questo : a mezzogiorno, dove lavorava c'era il servizio mensa che era gratuito per gli operai. Il fratello faceva la fila e quando era il proprio turno si faceva mettere in una busta la porzione che gli sarebbe spettata e in bicicletta la portava a casa perchè il bambino mangiasse , e poi tornava al lavoro.

Fu in quel periodo di stenti e di fame che il Signore fece udire per la prima volta la Sua Voce.........
83pico@live.it
00domenica 16 novembre 2008 03:01
Dopo che per la prima volta udì netta, la Voce del Signore, al fratello si aprì, pian piano , un mondo nuovo.
Quando leggeva le Scritture , in certi casi gli pareva di essere lì.
Molte volte, leggendo qualche lettera o gli atti degli Apostoli, si ritrovava di colpo come accanto a Paolo, a Pietro, come se fosse tra gli uditori dei loro discorsi e capiva come in molti casi , per capire appieno il senso scritturale, occorra udire la "voce dietro la parola" , il tono, il senso di quello che un apostolo intendeva dire.
Come un padre che dice ad una richiesta ripetuta del figlio, per più volte , "No", e poi, il figlio insistendo, gli dice "fallo pure".
Le parole hanno detto "fallo pure", ma la voce dietro le parole, quello che vorrebbe in realtà dire il padre, sarebbe "No".

Questa cosa avviene solo ed esclusivamente per mezzo dello Spirito Santo, che dà la rappresentazione viva (realtà) delle cose (Ebrei 10)


Aumentando le rivelazioni, di pari passo aumentavano anche i periodi duri.
Un giorno, mentre stava lavorando all'oleificio, cadde da uno scaffale alto circa 4 mt, un intero pancale di bottiglie di olio , che, grazie a Dio lo colpirono solamente ad una mano che il fratello aveva alzato di istinto a coprirsi il volto.

Non potè lavorare per più di tre mesi . L'Inail non lo accettava perchè, dissero, per accettarlo come infortunio deve esserci o qualche ferita, o lussazioni, o fratture. Il fratello aveva solamente danni all'interno, i medici volendolo operare al tunnel carpale.

L'Imps non voleva accettarlo perchè diceva che si trattava di un infortunio sul lavoro. Nessuno pagava e il fratello con la famiglia attraversò il momento più difficile , economicamente, da quando il mondo materiale gli era crollato addosso.


Non gli rimase niente da fare se non parlare al Signore, aggrappandosi alle Sue promesse. Dio dice che "non ti lascerò e non ti abbandonerò" , e che i passeri non lavorano , ma Dio provvede loro il cibo necessario.

Sapeva, leggendo nella Scrittura che "Dio può fare molto al di là di quello che chiediamo", e così, assieme alla moglie preparò uno scatolone , dicendo a Dio che tutto quello che avrebbe mandato loro in più, lo avrebbero dato, in Suo Nome, a famiglie povere. Sullo scatolone che tenevano sopra un mobile di cucina, c'era la scritta : "Per il Signore"

Il fratello restò oltre tre mesi senza paga, ma in quel periodo , con la sovrabbondanza che il Signore provvedeva loro ,sfamarono altre due famiglie oltre la loro!
Certo, non era periodo di lussi, nemmeno culinari, ma, grazie alla moglie, donna di pazienza e che sa cucinare quasi con niente , e in accordo alla Parola ( Proverbi 10:3- - Salmi 37:25), mai soffrirono la fame!


Il periodo, tra i più (anche perchè un uomo se non riesce a provvedere alla propria famiglia,anche se non per colpa sua, si sente umiliato dentro...inutile) duri materialmente, fu uno tra i più gloriosi a livello spirituale.

Ebbe , una notte, una tale rivelazione della Crocifissione di Gesù, così viva e reale, come se fosse lì, che sconvolse la sua vita.

Vide Gesù sdraiato sulla Croce , ed una mano forte , tenere sulla Sua un lungo e grosso chiodo; e poi un braccio alzarsi col martello in mano, per poi ricadere con forza con un tonfo sordo. Schizzo copioso di sangue , e Gesù che si voltava di lato , e fissando negli occhi il fratello tra la folla, muovendo solo le labbra gli disse: "l'ho fatto per te".
Poi vide la Croce alzata e fatta cadere di forza dentro una buca già preparata e seppe quello che accadde ai visceri dell'Uomo in modo così violento , e di botto, sospeso .

La rivelazione completa non ha mai potuto raccontarla, ma assicura che se la raccontasse, piangerebbero anche le pietre.

Il Signore aumentava sempre di più la rivelazione su Sè stesso e sulla Sua parola scritta, ma nel frattempo lo teneva debole perchè si appoggiasse al Forte, ed una sottile superbia si stava infiltrando nel fratello.
Fu così che il Signore gli dette ancora una visione.....
83pico@live.it
00domenica 16 novembre 2008 03:01
VISIONE



Trascrivo le parole letterali da un quaderno del fratello che scrisse a quel tempo .



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Ero nella mia camera, in ginocchio che stavo leggendo dopo preghiera che il Signore me ne rivelasse il senso nascosto un piccolo passo della Bibbia.
All'improvviso vidi Uno con una veste sfolgorante venire davanti a me. Mostrò le palme delle mani e due grossi fori al centro del palmo, quasi alla fine della mano, verso il polso, attirarono il mio sguardo. Ricordo che nella visione vidi me stesso prostrarmi a terra non potendo sostenere il Suo sguardo tanto era luminoso il volto.
Con fare dolce si abbassò e mi prese per sotto le braccia facendomi tornare in posizione come ero prima. A quel punto mi parlò .

"Ricorda (disse) , Dio può servirsi anche di un piccolo verme per forare una montagna ! Quello che Io ti mostrerò è la visone per il tuo ministero; quello che Io attendo da te ; ma sii umile, ama di essere sconosciuto e nascosto e non sognare grandi cose.
Un giorno verranno a te e ti diranno : "Abbiamo bisogno di te". Non andare se non vedi le Mie orme davanti a te . Non seguire voci di popolo e non fare organizzazioni, MAI! Questa rivelazione , per te, non può essere cambiata mai, ricordala.
Nasconditi in Gesù Cristo, medita il Cantico 1:6 e sii sottomesso ed ama di servire Me direttamente e solamente me, non i fratelli, perchè se cercherai di servire i fratelli , non potrai dire SOLO quello che Io ti dirò di dire. Tu, servi ME, servendo ME, servirai i fratelli.
Non cercare di raccogliere popolo attorno a te, ma attendi coloro che lo Spirito ti manda e ricorda che i doni sono dati per servire altri e non per farne sfoggio personale. Non cercare la gloria che viene dall'uomo, e non dare gloria a nessun uomo . Medita tremando per te, le parole di Giovanni 5:44.
Questa è la visione per il tuo ministero"

A quel punto il Signore smise di parlare e fece un ampio gesto con il braccio tenendo la mano aperta, come uno che è lieto di mostrati, essendo su un monte, la vallata che sta sotto.
Di colpo vidi un ampio campo pieno di fili di erba e udii una voce che mi comandava di predicare all'erba . Da una nuvola mi venne data una Bibbia d'oro , la aprìì e iniziai a predicare , leggendo e spiegando, su Giovanni 14-15-16 . Alcuni fili di erba iniziarono a crescere verso l'alto diventando in breve, spighe di grano.
Continuando a predicare, quelli che erano diventati spighe , a un certo punto si illuminarono diventando di un verde smeraldo molto luminoso e brillante. Una Voce dall'Alto disse che queste spighe che si erano illuminate rappresentavano quelli che avrebbero ricevuto lo Spirito Santo durante la predicazione.

Questa spighe luminose (che erano poche rispetto ai fili d'erba) divennero uomini e donne . Le donne avevano in mano delle ceste pieni di chicchi di grano e gli uomini oggetti da lavoro.

La Voce mi comandò di andar via di lì e camminare .
Attraversai un alto monte con molta fatica e quando fui in cima , giù nella valle c'era lo stesso campo di prima, pieno di fili d'erba.
La scena precendente si ripetè ed alla fine fui di nuovo comandato di andar via e camminare.
Ogni volta c'era una montagna da scalare e una voce mi disse che ogni monte rappresentava una prova, ma se io , pur stanco, non desistevo molti fili d'erba sarebbero diventati spighe luminose.

Dopo aver predicato a circa 10 campi pieni di fili di erba, e incamminandomi verso l'ennesimo monte a un certo punto mi ritrovai in una stradina molto stretta tanto che potevo continuare a camminare solamente stando sulle ginocchia per non perdere l'equilibrio . Ai lati c'erano scarpate ,da tutte e due le parti. In fondo ad una scarpata c'era un fuoco tutto rosso e liquido, come la lava , ed ai lati di esso molto oro, gioielli, auto costose e molta gente che ballava e faceva festa.

Dall'altra parte, in fondo all'altra scarpata, era pieno di folle religiose divise in gruppi ognuno dei quali aveva un cartello con scritta la propria denominazione .
Una Voce mi disse : "vai avanti non guardando nè a destra nè a sinistra".
Quando arrivai in fondo alla strettissima stradina, c'era un grande albero luminoso e pieno di frutti ed un ruscello , luminoso anch'esso che gli scorreva accanto.
A questo punto della visione riapparve il Signore che mi disse : "Sei arrivato alla fine; hai finito il tuo corso . Guardati dal fare lega con alcuno. Chi vuole seguire Me, per non precipitare deve tenersi umile e trascinarsi pian piano a piccoli passi, guardando SOLO a Me".


Durante la visione, (scrive il fratello nel suo quaderno) guarii di botto alla mano , tanto che agli esami elettromiografici non compariva più nulla!
83pico@live.it
00domenica 16 novembre 2008 03:02

La vita del fratello proseguiva tra molti "bassi" e pochissimi momenti in cui riusciva a rialzare un pochettino la testa , economicamente e materialmente parlando.
Non c'è mai stato un periodo in cui la sua vita materiale prosperasse, non tanto da avere qualche ricchezza, che quella sarebbe stata troppo, ma almeno da poter portare , per due giorni almeno, in vacanza , anche in Italia, la propria famiglia.

Nella sua casa , comunque non mancava la gioia e l'amore nonostante tutto, e questo, secondo il fratello era un gran dono che Dio gli aveva fatto.

Senza dire molti particolari della sua vita, che potrebbero anche annoiare, il fratello ci porta al periodo in cui, a causa della perdita della prima attività lavorativa menzionata all'inizio degli scritti, attività per cui aveva fatto un mututo sulla casa dei propri genitori , perse anche quella casa che un giorno sarebbe stata sua.
Ascoltiamo i fatti dalle letterali parole di lui :

"Con la perdita dell'attività , mi era rimasto il mututo da pagare, cosa che ho fatto con moltissima difficoltà, per 8 anni.
I miei genitori però, per aiutarmi erano rimasti senza soldi e a me dispiaceva vedere che dovevano fare grossi sacrifici per andare avanti. La soluzione sarebbe stata il poter pagare il mututo e molte volte mi veniva nella mente di tentare la fortuna con una schedina e simili. Sapevo però che al Signore non piace che chi crede in Lui tenti la fortuna, ma la vocina tentatrice si faceva sentirte sempre più spesso ed a volte , anche per bocca di altri cristiani che mi dicevano : "prova a giocare, magari il Signore risolve i tuoi problemi in quel modo". Ma, mi domandavo io, poteva il Signore risolvere i problemi di qualcuno in un modo contrario a quello che ha detto nella Sua Parola?

La tentazione era forte, ma vinse il timore del Signore, e così un bel giorno feci un patto con Gesù Cristo, dicendoGli che avrei preferito subire le conseguenze di perdere piuttosto la casa, che contraddire la Sua Parola e dispiacere a Lui.
La tentazione era vinta, la "vocina" non si fece più presente, in compenso si fece udire Lui, Gesù, che disse quello che non avrei mai voluto sentirmi dire :
"Vendi la casa di tuo padre e tua madre con usofrutto. Loro ci staranno finchè vivranno e con i soldi della vendita toglierai il mutuo e loro due vivranno meglio fino alla fine dei loro giorni".
Questa, era la volontà di Dio per questo fatto, ed io piegai la testa e dissi : "va bene , Signore".


Il fratello si ricorda che , mentre diceva "va bene Signore", le lacrime gli caddero sulle guance. La casa dove era cresciuto, dove aveva tanti ricordi, un giorno non ci sarebbe stata più , e sarebbe stata abitata da un altra persona.

A conferma che la volontà del Signore era questa, dopo soli tre giorni che la casa era stata messa in vendita, si presentò il compratore .

Il Signore , in un successivo momento in cui il fratello Gli chiedeva il perchè , lui, non dovesse avere nemmeno la casa dove era stato fin da piccolo, spiegò l'esatto significato e la distesa delle parole di 1 Giovanni, "figlioletti, guardatevi dagli idoli".
Anche una casa può diventare idolo ,se ci attacchiamo ad essa , per questo il Signore aveva deciso così.

Il fratello però, dopo questa grande prova di abnegazione alla Sua volontà, ricevette in cambio beni nuovi spirituali e un nuovo ed allargato ministero .
Un giorno, una casa , una bellissima casa, l'avrebbe avuta in Cielo, costruita da Gesù stesso : "Nella Casa del Padre Mio ci sono molte dimore...vado a preparavi un posto...".


Credo di poter cessare il racconto di alcune delle prove del fratello, sperando che vi aiutino a fortificarvi, sapendo che si può e si deve amare il Signore "nonostante tutto", e sapendo che Lui , quando ci adeguiamo alla Sua volontà, ce ne rende il contraccambio con valori eterni.
claudio.41
00martedì 18 novembre 2008 21:58
Re:
[POSTQUOTE][QUOTE:88321148=83pico@live.it, 16/11/2008 2.58]Voglio raccontare , con il suo permesso, .....[/QUOTE][/POSTQUOTE]


Veramente il permesso non l'avresti nemmeno chiesto dato che tutti questi post sono stati copia-incollati dal mio forum, comunque è lo stesso [SM=x1701542]

83pico@live.it
00martedì 18 novembre 2008 22:21
Re: Re:
claudio.41, 18/11/2008 21.58:




Veramente il permesso non l'avresti nemmeno chiesto dato che tutti questi post sono stati copia-incollati dal mio forum, comunque è lo stesso [SM=x1701542]



Ho modificato l'intestazione.
Benvenuto, spero ti piacciano i contenuti del forum [SM=x1705019]
kelly70
00martedì 18 novembre 2008 22:26





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