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“Non possiamo chiudere gli occhi sulla penosa e antica Questione Meridionale che divide l’Italia; tacere sui problemi dell’illegalità meridionale diffusa che corrompe la politica, l’economia, la vita sociale impedendo qualsiasi tipo di sviluppo; ignorare che i diritti vengono negati e concessi come favori, quali il lavoro, la giusta retribuzione, la casa; accettare lo sgretolarsi della famiglia, come del significato dell’affettività; restare indifferenti al disimpegno della responsabilità verso il bene comune”. Così si esprimono i frati Domenicani dell’Italia Meridionale, al termine del Capitolo provinciale (Bari 6-27 luglio), sul tema "I Domenicani e le sfide del momento attuale". I frati domenicani si dicono “assai preoccupati per la critica congiuntura economica e sociale” in un contesto, inoltre, in cui avanzano “edonismo ed egoismo”. “Vogliamo promuovere – proseguono – la formazione di una nuova generazione di uomini e donne, capaci di tessere e di costruire relazioni, sussidiarietà e solidarietà in ogni ambito della propria vita; la dignità e il ruolo del laico come corresponsabile della pastorale e dell’impegno nella Chiesa, come nella società; la personale responsabilità nella formazione al pre-politico per un autentico rinnovamento della convivenza sociale”.