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Il purgatorio

Ultimo Aggiornamento: 02/11/2008 16:03
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29/10/2008 20:31

La Sacra Scrittura mostra quante volte Dio si è manifestato al suo popolo nel fuoco, per rinnovare la sua alleanza con lui: come "un braciere fumante e una torcia accesa", con Abramo, in Genesi 15; nel cespuglio che bruciava, con Mosè, in Esodo 3; nella colonna di fuoco, con Israele, in Numeri 9; nel fuoco disceso dal cielo che ha consumato i sacrifici dell'altare, con Salomone ed Elia, nel Secondo libro delle Cronache 1 e nel Primo libro dei Re 18; nelle "lingue come di fuoco", con gli apostoli a Pentecoste, negli Atti degli Apostoli 2.
Quando la Lettera agli Ebrei 12, 29 descrive Dio come un "fuoco divoratore", non si riferisce necessariamente alla sua ira. C'è il fuoco doloroso dell'inferno, ma c'è un fuoco infinitamente più caldo e d’amore nel paradiso. Perciò il fuoco si riferisce all'amore infinito Dio, più ancora che alla sua collera eterna. La natura di Dio è come un rogo violento di amore ardente. In altre parole, il paradiso dovrebbe essere più caldo dell'inferno.
Non c'è da stupirsi che la Scrittura, nella Lettera agli Ebrei, chiama gli angeli che sono più vicini a Dio "Serafini", che in ebraico significa letteralmente "quelli che bruciano". Questo è anche il motivo per cui Paolo di Tarso descrive, nella Prima lettera ai Corinzi 3, 13, il modo in cui tutti i santi devono passare attraverso la prova del fuoco: "l'opera di ciascuno sarà ben visibile: la farà conoscere quel giorno che si manifesterà col fuoco, e il fuoco proverà la qualità dell'opera di ciascuno".
Chiaramente, Paolo non sta parlando del fuoco dell'inferno, visto che quelli che sono giudicati sono santi.
Parla di un fuoco che li prepara per la vita eterna con Dio in paradiso. Quindi lo scopo del fuoco è manifesto: rivelare se le loro opere sono pure ("oro e argento") o impure ("legno, fieno e paglia"). Il versetto 15 spiega che alcuni santi che sono destinati al paradiso passeranno attraverso il fuoco e soffriranno: "ma se la sua opera finirà bruciata, egli sarà punito: tuttavia si salverà, per come attraverso il fuoco". Il fuoco c'è allo scopo di purificare i santi. Questo significa che è un fuoco di purificazione: un fuoco che purifica i santi e li prepara a essere avvolti per sempre nel fuoco che consuma della presenza amorosa di Dio.

[Modificato da 83pico@live.it 30/10/2008 03:26]
02/11/2008 16:03

Aggiungo un'antica testimonianza tratta dal commovente diario di una martire cristiana di nome Perpetua, che fu uccisa a Cartagine, in Africa, il 7 marzo dell’anno 203 insieme ad altri cinque cristiani: Felicita, Revocato, Saturnino, Secundolo e il loro catechista Saturo.
Il diario di Perpetua ci fa comprendere la grandezza di questi martiri dei primi tempi del Cristianesimo, uccisi in odio alla fede nei modi più brutali, davanti a folle impazzite che gioivano di questi crudeli spettacoli. Perpetua e i suoi compagni, fratelli nella fede, furono prima feriti gravemente da belve feroci e poi finiti con un colpo di grazia, passati a fil di spada. Ma non è questo il punto.
Il punto è che mentre Perpetua si trovava in prigione, ha una duplice visione. Nella prima visione vede suo fratello Dinocrate, "morto a sette anni per un cancro che gli aveva devastato la faccia" al punto che "la sua morte aveva fatto inorridire tutti". Perpetua vede il suo fratellino uscire "da un luogo tenebroso dove vi era molta altra gente; era accaldato e assetato, sudicio e pallido. Il volto era sfigurato dalla piaga che l’aveva ucciso". In questa prima visione, Perpetua vede suo fratello che tenta senza riuscirci di abbeverarsi ad una piscina e capisce che Dinocrate sta soffrendo. Non riesce ad abbeverarsi e questo era per lui motivo di grande sofferenza. Perpetua prega per l’anima di suo fratello defunto. Dio ascolta le sue preghiere e in una seconda visione Perpetua vede Dinocrate perfettamente guarito, in grado di abbeverarsi, capace di giocare come fanno tutti i bambini. Interpretando questa seconda visione, Perpetua scrive nel suo diario: "Mi svegliai e compresi che la pena (del Purgatorio) gli era stata rimessa".




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