Aggiungo un'antica testimonianza tratta dal commovente diario di una martire cristiana di nome Perpetua, che fu uccisa a Cartagine, in Africa, il 7 marzo dell’anno 203 insieme ad altri cinque cristiani: Felicita, Revocato, Saturnino, Secundolo e il loro catechista Saturo.
Il diario di Perpetua ci fa comprendere la grandezza di questi martiri dei primi tempi del Cristianesimo, uccisi in odio alla fede nei modi più brutali, davanti a folle impazzite che gioivano di questi crudeli spettacoli. Perpetua e i suoi compagni, fratelli nella fede, furono prima feriti gravemente da belve feroci e poi finiti con un colpo di grazia, passati a fil di spada. Ma non è questo il punto.
Il punto è che mentre Perpetua si trovava in prigione, ha una duplice visione. Nella prima visione vede suo fratello Dinocrate, "morto a sette anni per un cancro che gli aveva devastato la faccia" al punto che "la sua morte aveva fatto inorridire tutti". Perpetua vede il suo fratellino uscire "da un luogo tenebroso dove vi era molta altra gente; era accaldato e assetato, sudicio e pallido. Il volto era sfigurato dalla piaga che l’aveva ucciso". In questa prima visione, Perpetua vede suo fratello che tenta senza riuscirci di abbeverarsi ad una piscina e capisce che Dinocrate sta soffrendo. Non riesce ad abbeverarsi e questo era per lui motivo di grande sofferenza. Perpetua prega per l’anima di suo fratello defunto. Dio ascolta le sue preghiere e in una seconda visione Perpetua vede Dinocrate perfettamente guarito, in grado di abbeverarsi, capace di giocare come fanno tutti i bambini. Interpretando questa seconda visione, Perpetua scrive nel suo diario: "Mi svegliai e compresi che la pena (del Purgatorio) gli era stata rimessa".