00 20/03/2009 17:12
La cultura vincente oggi è quella che ha "visibilità", "attenzione mediatica", quella che "va alla radio, in televisione, sui giornali, su internet, nei podcast, nei blog, nelle chat" ecc.
E' oggi vincente la cultura della vita rappresentata, della fiction, del reality show, cioè quella virtuale, quella inventata per l'intrattenimento appunto. E non solo televisivo. Così la cultura vera, quella che tende ad umanizzare sempre più la vita personale e sociale, ha sempre meno visibilità ed attenzione mediatica perchè non produce intrattenimento, spettacolo: è pesante, è noiosa, richiede impegno.
Intere generazioni di bambini sono state educate, cioè introdotte nella realtà, prevalentemente per mezzo del lavaggio del cervello televisivo. Sono stati di fatto distratti dalla realtà ed introdotti nella finzione con il risultato, a tutti evidente, che spesso vedono la vita, fin da piccoli, mediata dalla rappresentazione, come l'intrattenimento. L'attrazione della rappresentazione mediatica della realtà è più forte di quella della scuola, così che anche la scuola fa sempre più fatica a parlare di realtà e di verità.
Il guaio maggiore è che quegli adolescenti sono diventati adulti e, chi più chi meno, hanno cercato di vivere la rappresentazione.

La rappresentazione inventata della vita è diventata per milioni di persone nel mondo , un modo di vivere! La realtà.
Per altrettanti milioni, o miliardi forse, è comunque un sogno, una speranza. Miracolo mediatico. L'esistenza è diventata lo scenario in cui colui che è stato educato mediaticamente, cerca di recitare una parte, quella che, nella fiction, l'unica realtà da lui conosciuta emotivamente, intensamente, sembra essere quella vincente. La cultura virtuale massmediatica è diventata in occidente, e non solo purtroppo, una delle culture umane, un modo di interpretare e vivere l'esistenza umana mediato dalla rappresentazione per l'intrattenimento. Intere generazioni hanno interpretato le loro attese, i loro sogni, le loro speranze di felicità, la loro umanità, attraverso i messaggi della cultura dell'intrattenimento. In Italia si può pensare ai giovani del "popolo di Italia1" diventato una appartenenza, una cultura, quasi un'identità, piuttosto che al "popolo di MTV" o di altro.
Mamma TV si occupa di tutti gli aspetti della tua vita, di quelli luminosi come di quelli oscuri, e ridendo e scherzando, in modo leggero ( cioè senza che tu te ne accorga), ti propina i criteri con cui intepretarli e viverli. Questo si chiama lavaggio del cervello o plagio mentale.
Quali criteri? Neppure gli autori ne sono consapevoli: nessuno glie ne chiede conto! Quelli del giorno, forse.
Negli anni '60, '70, '80 la vita rappresentata si è meticciata con le varie culture tradizionali; oggi esiste come cultura autonoma, in grado di riprodursi autonomamente in quanto generazioni di padri e madri la vivono e le trasmettono ai propri figli e la coltivano tutti insieme, in famiglia , intorno al Grande e Unico Maestro che è diventata la TV. Sarà la cultura dominante del futuro? La "vita rappresentata", la fiction mediatica, virtuale, fornisce a masse di bambini, adolescenti ed adulti, oggi, in tutto il mondo, i criteri per interpretare la vita in tutti gli aspetti, personali e sociali.
Criteri formulati da intenzioni di intrattenimento, ancoraggio, induzione al consumo ecc.
La conoscenza che viene dalle scienze, quella che ricerca i perchè delle cose; che viene dalla filosofia, il ragionamento che cerca i significati delle cose; che viene dalla teologia, che riflette sulle rivelazioni cercando di scutare l'ladilà delle cose, tutto ciò è noioso, non intrattiene, non ha molta attenzione mediatica, non passa e perciò viene relegato nel piccolo mondo degli specialisti.
Il risultato di tutto ciò, a livello di massa, è evidente: le persone sempre meno riescono a reggere l'impatto con la realtà della vita. Confusione, incertezza, ansia, insicurezza. E infelicità.





[Modificato da 83pico@live.it 20/03/2009 17:22]